Scatti di poesia | Sempre sul punto di non farcela
Il progetto, programmato con cadenza annuale, intende fungere da laboratorio di ricerca per la produzione di immagini fotografiche della Puglia, originali e creative, ispirate a testi poetici dedicati a diversi aspetti della regione. L’idea che sottende la mostra “fotoletteraria” Scatti di poesia mira, infatti, a produrre “visioni” artistiche della Puglia in virtù di un incrocio creativo tra poesia e fotografia, che – per la prima edizione – vede coinvolti dodici poeti pugliesi tra i più rappresentativi (Aldo Bello, Vittorio Bodini, Raffaele Carrieri, Girolamo Comi, Gianni Custodero, Giuseppe D’Alessandro, Luigi Fallacara, Umberto Fraccacreta, Carlo Francavilla, Rosella Mancini, Vittorio Pagano, Cristanziano Serricchio) e altrettanti fotografi pugliesi o di origine pugliese (Mimmo Attademo, Berardo Celati, Angela Cioce, Stefano Di Marco, Giuseppe Di Palma, Carlo Garzia, Cosmo Laera, Gianni Leone, Giuseppe Pavone, Michele Roberto, Pio Tarantini, Gianni Zanni).
Poeti, poesia, fotografi, mostra, castello monopoli
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Sempre sul punto di non farcela

Noci (BA) – Masseria Romundo di sopra

Giuseppe Di Palma

Rassegna
scatti di poesia 2019
Tags
Giuseppe Di Palma, Masseria Romundo, Noci, Sempre sul punto di non farcela, Vittorino Curci
I versi:

Sempre sul punto di non farcela

 

Il vecchio lume a petrolio per dare luce ai passi 
all’acqua
al bianco e nero naturale 
di una terra dimenticata. 
Tra gli invisibili strapiombi della noia
l’algoritmo del mio cercare 
si accampa in discesa 
dove c’era un pozzo di cemento pittato a calce. 
Tormento e passione 
erano crepe sul solaio 
e le notti di giugno lì tremava ancora 
il contropelo della tramontana sul bosco, lo spavento
di un’ombra maldestra, la lotta giornaliera di un uomo
piegato sui filari. 
E allora io chiudevo gli occhi per vedere
lontano 
lontano 
nella geografia screziata del tempo 
dove un giorno sarei stato
e ciò che lasciavo per poco nel buio 
veniva inghiottito dal nulla e rifatto 
per me solo. 
Erano belli gli occhi per guardare
belli gli avamposti segreti, i gessetti colorati nelle tasche
i disegni ultimi delle cose 
da donare all’angelo dei bruchi. E volevo parole 
per dire questo, dirlo a tutti
dal letargo secolare dei pendii. 

 

Vittorino Curci