Scatti di poesia | Cred’ïo ch’ei credette ch’io credesse
Il progetto, programmato con cadenza annuale, intende fungere da laboratorio di ricerca per la produzione di immagini fotografiche della Puglia, originali e creative, ispirate a testi poetici dedicati a diversi aspetti della regione.
L’idea che sottende la mostra “fotoletteraria” Scatti di poesia mira, infatti, a produrre “visioni” artistiche della Puglia in virtù di un incrocio creativo tra poesia e fotografia, che – per la prima edizione – vede coinvolti dodici poeti pugliesi tra i più rappresentativi (Aldo Bello, Vittorio Bodini, Raffaele Carrieri, Girolamo Comi, Gianni Custodero, Giuseppe D’Alessandro, Luigi Fallacara, Umberto Fraccacreta, Carlo Francavilla, Rosella Mancini, Vittorio Pagano, Cristanziano Serricchio) e altrettanti fotografi pugliesi o di origine pugliese (Mimmo Attademo, Berardo Celati, Angela Cioce, Stefano Di Marco, Giuseppe Di Palma, Carlo Garzia, Cosmo Laera, Gianni Leone, Giuseppe Pavone, Michele Roberto, Pio Tarantini, Gianni Zanni).
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Cred’ïo ch’ei credette ch’io credesse
Fotografia di:
Francesca Della Toffola
ispirata a: Inferno XIII, 130-131
Presemi allor la mia scorta per mano,
e menommi al cespuglio che piangea
Rassegna
scatti di poesia 2021
Tags
Francesca Della Toffola, Marilena Cataldini
I versi:
Cred’ïo ch’ei credette ch’io credesse
Inferno XIII, 25
Il polso che deflagra e si fa ramo. La corda
all’impiccato fa da spalla. Il suo occhio
nascosto e la minuscola unghia a scavare
il nero del bosco. Numerosi piccoli verdetti
brulicano nell’inconscio. E le voci a convegno
in parte alberi e per altra parte umane. E credere
che sia il gioco del corpo col suo sangue
a dettare la sorte. Credere nella mente
il suo principio e l’ultimo tutto in un istante.
Marilena Cataldini