Francesca Della Toffola
Canzone dell’onda
traduzione di Francesco Medici
Il lido e io siamo amanti e la luna vorrebbe dividerci. Trepidante ritorno sempre a lui e ogni volta ne separo con riluttanza, tra mille piccoli scintillati addii. Sopraggiungono da dietro l’orizzonte per mischiare l’argento della mia spuma con l’oro della sua sabbia e fonderci in unico splendore. Spengo la sua sete e inondo il suo cuore in fiamme, lui smorza la mia voce e doma il mio impeto. All’alba, ripeto al suo orecchio le regole della passione e lui mi stringe con ardore. La sera intono il canto del desiderio e stampo morbidi baci sul suo viso. Sono esitante e timida, lui è calmo, paziente e premuroso e nel suo immenso abbraccio trovo la mia pace. Ci amiamo con l’alta marea, con la bassa marea mi prostro ai suoi piedi. Quante volte ho danzato intorno alle sirene che, emerse dagli abissi, vengono a vedere le stelle! Quante volte ho udito gli innamorati piangere la loro pena confortandoli con i miei sospiri e i miei lamenti! Quante volte ho stuzzicato i freddi scogli e li ho carezzati ridendo, senza mai ricevere un sorriso! Quante volte ho cullato anime alla deriva per ricondurle dal mio amato perchè donasse loro la forza che è la mia forza! E quante perle ho rubato al profondo del mare per donarle alle figlie della bellezza!!! Nel silenzio della notte, quando ogni creatura cede al fantasma del sonno, io mi ridesto, cantando e sospirando. Ahimé, la veglia mi sfinisce! Ma io amo, e la verità dell’amore è il risveglio. Posso essere stanca, ma non morirò mai.