Muhammad Al-Khammar: Ksar el-Kebir, 1938 – 1991. Terminati gli studi in Marocco e in Egitto, ha insegnato Letteratura araba alla Facoltà di Lettere dell’Università di Rabat. Le sue poesie sono state raccolte nei volumi Ramâd Hisbirîs [Le ceneri di Esperidio] del 1987 e Al-shâ`ir lam Yamut [Il poeta non muore] del 1998. Il testo in lingua araba e la versione italiana sono tratti da Marocco, poesia araba oggi, a cura di Wasim Dahmash, Jouvence, Roma 2002.
Barbara Carle: Peshawar, Pakistan, 1958. Figlia di diplomatici, da adolescente ha vissuto a Tripoli. Risiede a Sacramento (U.S.A.), nella cui Università insegna Italiano. Tra le opere poetiche: Don’t waste my beauty [Non guastare la mia bellezza]; New life [Vita nuova], entrambe del 2006; la raccolta bilingue Tangible remains : poesie in inglese e in italiano [Toccare quello che resta] del 2009; Sulle orme di Circe, 2016. Il testo in lingua inglese e la versione italiana sono inediti.
Emmanuele Francesco Maria Emanuele (Palermo, 1937). Professore universitario, avvocato cassazionista, economista, banchiere, esperto in materia finanziaria, tributaria ed assicurativa, saggista, ha ricoperto e ricopre tuttora numerosi incarichi istituzionali. È attualmente Presidente della Fondazione Roma e della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo dedicata a sostenere e incentivare iniziative di realtà non profit, fondate sui valori della solidarietà, della mutualità, dell’inclusione di persone svantaggiate e a promuovere progetti in favore dello sviluppo economico, sociale e culturale e del dialogo dei Paesi del bacino mediterraneo. In poesia ha pubblicato: Un lungo cammino (2008); Le molte terre, LietoColle, Faloppio 2009, da cui è stato tratto il testo; La goccia e lo stelo (2013); Pietre e vento (2016).
Anila Hanxhari: Durazzo, 1974. In Italia dal 1993, è responsabile del settore Cultura dell’Ascom-Abruzzo, associazione per la quale cura il format Poesia e Impresa, nonché presidente dell’Associazione culturale Italfida. Tra le opere poetiche: Io tu e l’Anima (1997); Brindisi degli angeli (2012), Tiro a sorte la libertà (2016). Il testo in lingua albanese e la versione italiana sono inediti.
Ümit İnatçi: Limassol, 1960. Diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia, partecipa a mostre collettive e personali in diversi Paesi. Presidente dell’Unione degli Artisti e Scrittori turco-ciprioti, dirige programmi televisivi e radiofonici. Tra le opere poetiche: O Sinirin Düğümü [Il nodo della rabbia] del 1983; Sepet İçinde Deniz [Il mare nel cesto] del 1991; Kübik Konuşmalar [Conversazioni cubiche] del 1996; Ansızınlığımdan Notlar [Appunti e improvvisazioni] del 1998; Yarılma [Lo spacco] del 2006; Daralma [Contrazione] del 2010; Nerdeyse Hiç [Quasi niente] del 2016. Il testo in lingua turca e la versione italiana sono inediti.
Boris Jovanović Kastel: Trebinje, 1971. Vive a Podgorica, dove ha compiuto gli studi universitari e dove ha curato la rivista letteraria «Ovdje» [Qui]. Tra le opere poetiche: Mediteranska agenda i proricanje prošlosti [L’agenda mediterranea e la predizione del passato] del 2000; Mediteranski indigo [L’indaco mediterraneo] del 2008. Tra i suoi saggi: Mediteransko prosvjetljenje – naš Mediteran, kompas sudbine [L’illuminazione mediterranea – il nostro Mediterraneo, bussola del destino] del 2012. Il testo in lingua montenegrina è tratto dalla raccolta Ručak na hridini [Il pranzo sullo scoglio], Samizdat, Podgorica 2010, mentre la versione italiana è inedita.
Dun Karm Psaila, alias Dun Karm: Żebbuġ, 1871 – 1961. Sacerdote (dun sta per don), è l’autore delle parole dell’inno nazionale di Malta (1922). Tutte le sue poesie, composte in lingua italiana e in lingua maltese, sono state raccolte da Oliver Friggieri in due edizioni critiche: Dun Karm : il-Poeziji Migbura [Le poesie raccolte] del 1980, da cui è tratto il testo in lingua maltese, con versione italiana inedita; Dun Karm : le poesie italiane (2004).
Miriam Rivka: Gerusalemme, 1952. Vive in un quartiere di Gerusalemme, dove dipinge e scrive. È anche narratrice di libri per l’infanzia. Tra le raccolte poetiche in lingua ebraica: Kutoneti hatsehuba [Il mio abito giallo] del 1966; Me-shiray imahote ha-even [Poesie di madri di pietra] del 1987; Avi zivani lo lamoot [Mio padre mi ha ordinato di non morire] del 2007; Ha af-al-pi [Il sebbene] del 2014. Il testo in lingua ebraica e la versione italiana sono inediti.
Jules Supervielle: Montevideo, Uruguay, 1884 – Parigi, 1960. Narratore, drammaturgo, traduttore. Proveniente da una famiglia di banchieri, studia alla Sorbona. Costretto all’esilio durante il secondo conflitto mondiale, rientra a Parigi dopo il fallimento della banca di famiglia e lavora come addetto onorario alla Cultura. Tra le opere poetiche: Les Poèmes de l’humour triste [I Poemi dell’umorismo triste] del 1919; À la nuit [Di notte] del 1947; Le Corps tragique [Il corpo tragico] del 1959. Il testo in lingua francese è tratto da Oublieuse Mémoire [Memoria smemorata], Gallimard, Parigi 1949, mentre la versione italiana è inedita.
Ghjacumu Thiers: Bastia, 1945. Drammaturgo, giornalista, romanziere, già docente di Lingua corsa e Direttore del Centro culturale universitario presso l’Università della Corsica, dove è responsabile del progetto “Creatività”. Tra le opere poetiche: L’arretta bianca : puemi [La sosta bianca : poema] del 2006; In e dite [In risposta] del 2007; Passa è veni [Andare e venire] del 2010. Il testo in lingua corsa è tratto dall’album Marine del gruppo musicale Soledonna, audio CD, Universal/Polygram, 1998, mentre la versione italiana è inedita.
Alexandra Zambà: Alessandria d’Egitto, 1947. Figlia di madre greca e padre cipriota, ha vissuto e studiato a Cipro, per poi laurearsi all’Università di Roma, dove vive. Insegnante negli istituti superiori, ha fondato e dirige il Festival Internazionale di Teatro Italia–Cipro “Ombre / Σκιεσ” nonché l’Associazione dei ciprioti in Italia. In poesia ha pubblicato: Planare lo sguardo : Aiωρειται το βλεµµα, poesie scritte in lingua italiana e tradotte in lingua greca (2015); Pane e Poesia (2016). Il testo in lingua greca e la versione italiana sono inediti.
Lino Angiuli: Valenzano (BA), 1946. Laureato in Lettere, già dirigente dell’Amministrazione regionale pugliese, vive a Monopoli (Ba). Collaboratore dei servizi culturali della Rai e di quotidiani, ha fondato alcune riviste letterarie, tra cui il semestrale «incroci». La sua cospicua produzione poetica, in lingua italiana e dialettale, è considerata nell’ambito di storie letterarie ed enciclopedie. Molti i lavori sul versante della valorizzazione popolare. Il testo è inedito.