Scatti di poesia | POETI – 7a ed
Il progetto, programmato con cadenza annuale, intende fungere da laboratorio di ricerca per la produzione di immagini fotografiche della Puglia, originali e creative, ispirate a testi poetici dedicati a diversi aspetti della regione. L’idea che sottende la mostra “fotoletteraria” Scatti di poesia mira, infatti, a produrre “visioni” artistiche della Puglia in virtù di un incrocio creativo tra poesia e fotografia, che – per la prima edizione – vede coinvolti dodici poeti pugliesi tra i più rappresentativi (Aldo Bello, Vittorio Bodini, Raffaele Carrieri, Girolamo Comi, Gianni Custodero, Giuseppe D’Alessandro, Luigi Fallacara, Umberto Fraccacreta, Carlo Francavilla, Rosella Mancini, Vittorio Pagano, Cristanziano Serricchio) e altrettanti fotografi pugliesi o di origine pugliese (Mimmo Attademo, Berardo Celati, Angela Cioce, Stefano Di Marco, Giuseppe Di Palma, Carlo Garzia, Cosmo Laera, Gianni Leone, Giuseppe Pavone, Michele Roberto, Pio Tarantini, Gianni Zanni).
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POETI – 7a ed

Remigio Bertolino [Montaldo Mondovì (CN), 1948]. Vive a Vicoforte (CN), dove ha insegnato nella scuola primaria. Diverse le raccolte poetiche tra cui: L’eva d’ënvern (1986); Sbaluch (1989); A lum ëd fiòca (1995); Ij sègn dl’Apocalisse e altri monologhi (1998); Stanse d’ënvern (2006); Versi scelti 1976-2009 (2010); Litre d’ënvern (2015); Nuvole di primavera (2019). In prosa ha pubblicato: Al ballo del tempo (2005); Il maestro della montagna (2009); Rabeschi (2009); L’uomo che raccontava della guerra del sale (2017).

Maria Grazia Cabras [Nùoro, 1954]. Vive a Firenze, dopo molti anni trascorsi ad Atene dove ha studiato e lavorato come traduttrice e interprete. Tra le pubblicazioni: Viaggio sentimentale tra Grecia e Italia (2004); Erranza consumata (2007); Canto a soprano (2010); Bambine meridiane (2014); Bestiario dell’istante: Poesias in duas limbas (2017). Ha tradotto il racconto di A. Papadiamantis Τὸ vησί τῆς Οὐρανίτσας [L’isola di Uranitsa] dal Neogreco in Sardo (1994). È redattrice della rivista «L’area di Broca».

Ombretta Ciurnelli [San Martino in Campo (PG), 1947]. Vive a Perugia dove ha insegnato nei Licei. Per la sua produzione dialettale utilizza il registro arcaico del contado. Ha pubblicato, tra l’altro, Badarellasse ncle parole, abbecedario di acrostici (2007); L’arcontastorie (2009); Si curron le formiche (2010). Tra i curatori dell’antologia oliveTolive, Poesia dell’Olio e dell’Olivo da Omero a Oggi (2011), ha anche curato l’antologia Dialetto Lingua della Poesia (2015) e il saggio Lingue allo specchio. L’autotraduzione nella poesia dialettale (2019).

Nino De Vita [Marsala (TP), 1950]. Esordisce nel 1984 con la raccolta Fosse Chiti, cui fa seguito una trilogia in dialetto siciliano: Cutusìu (2001); Cùntura (2003); Nnòmura (2005). Sempre in versi pubblica Òmini (2011); il romanzetto in versi A ccanciu ri Maria (2015); Sulità (2017); Tiatru (2019). Ha pubblicato i racconti per ragazzi: Il cacciatore (2006); Il racconto del lombrico (2008); La casa sull’altura (2011); C’erano tutti nella grande aia (2018). Di recente sono uscite tre antologie della sua opera (una negli U.S.A).

Nelvia Di Monte [Pampaluna (UD), 1952]. Risiede in provincia di Milano. In friulano ha pubblicato le raccolte poetiche Cjanz da la Meriche 1996; Ombrenis (2002); Cun pàs lizêr (2005); Dismenteant ogni burlaz (2010); Sojârs (2013). Poesie in italiano sono raccolte nella plaquette Nelle stanze del tempo (2011). È presente in varie antologie, anche negli U.S.A. Collabora al periodico «Periferie».

Dante Maffìa [Roseto Capo Spulico (CS), 1946]. Ricercatore e docente nell’ambito della cattedra di Letteratura Italiana presso l’Università di Salerno, vive a Roma. Numerose le raccolte in lingua italiana e dialettale tradotte in diverse lingue, tra cui Il leone non mangia l’erba (1974); Le favole impudiche (1977); Caro Baudelaire (1983); U ddìje poverìlle (1990); Papaciòmme (2000); Ultimi versi d’amore (2004); Abitare la cecità (2011); Ritorno a Reggio: poesie (2019). Numerosa anche la produzione narrativa, saggistica. Ha fondato e diretto riviste letterarie. Recente il volume degli Atti del convegno sulla sua opera: Ti presento Maffia (2016).

Marcello Marciani [Lanciano (CH), 1947]. Vive a Lanciano, dove ha esercitato la professione di farmacista. Fra le sue varie opere in versi, in lingua e in dialetto: Body movements, con traduzione inglese a fronte di Amelia Rosselli (1988); Caccia alla lepre (1995); Per sensi e tempi (2003); La corona dei mesi (2012); Rasulanne (2012); Monologhi da specchio (2017); Revuçegne (2019). Suoi testi in dialetto sono stati eseguiti negli spettacoli Mar’addó’ (1998-1999) e Rasulanne (2008/2012). È presente in numerose antologie.

Piero Marelli [Limbiate (MI), 1939]. Vive a Verano Brianza (MB). Numerosa la produzione in lingua e in dialetto tra cui: Se questo viaggio finisce (1981); Stralüsc (1987); Le voci che ci adottarono (1986); Eloisa (1994); ’L me bum temp (1995); A due voci (1996); Il pianeta della fortuna (1997); Haiku dei mesi: poesie in dialetto brianzolo (2000); I nocc: 2004-2008 (2008); Carta de véder (2017). Ha fondato la compagnia teatrale Il Teatro del Vento. Ha tradotto dai poeti provenzali, da Rilke e Majakovski e curato antologie poetiche.

Enrico Meloni [Roma, 1963]. Laureato in Storia moderna e in Documentazione, dottore di ricerca in Italianistica, insegna in un liceo statale di Roma. Autore di racconti, poesie, saggi letterari e storici in antologie, riviste cartacee, web. In poesia ha pubblicato: Arca allo sbando? (2004); il poemetto dialettale Er davenì (2007); Fratelli mia (2015). Per la narrativa il romanzo TrePadri (2002); Quando gli squali mangiano vento (2012). È autore del saggio Del nostro caos e della solitudine (2017) sulla memoria letteraria dell’internamento dei militari italiani nei lager nazisti.

Fabio Maria Serpilli [Ancona, 1949]. Vive ad Agugliano (AN). Laureato in Filosofia e Teologia, è stato Docente di Scrittura Creativa presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Esordisce in poesia con la raccolta in dialetto Castalfretto nostro (1987). Seguono Mistero in cartapesta (1993); Portonovo (1997); Ad aperto silenzio (1998); Mal’Anconia (1999); I luoghi dell’anima (2002); Esino, immagini e parole (2005); Falconara e i quaranta padroni (2009). Ha curato insieme a Jacopo Curi l’antologia Poeti neodialettali marchigiani (2018). Suo anche il Dizionario dialettale aguglianese (2010).

Nevio Spadoni [S. Pietro in Vincoli (RA), 1949]. Vive a Ravenna, dove ha insegnato Filosofia nelle scuole superiori. Le poesie in dialetto, dagli esordi e fino al 2007, sono raccolte nel volume Cal parôl fati in ca (2007), mentre l’intera produzione poetica è compresa nel volume Poesie (1985-2017) del 2017. Tradotto in diverse lingue, compare in numerose antologie italiane e straniere. È autore di opere teatrali raccolte nel volume Tutto il Teatro (2019). Ha pubblicato le antologie Le radici e il sogno. Poeti dialettali del secondo ’900 (1996), con Luciano Benini Sforza e D’un sangue più vivo. Poeti romagnoli del Novecento (2013), con Gianfranco Lauretano.

Lino Angiuli [Valenzano (BA), 1946]. Laureato in Lettere, già dirigente dell’Amministrazione regionale pugliese, vive a Monopoli. Collaboratore di quotidiani e dei Servizi culturali della Rai, ha contribuito a fondare riviste letterarie, tra cui il semestrale «incroci». Quindici le raccolte poetiche in lingua italiana e dialettale tra cui, per ultime, L’appello della mano (2010); Ovvero (2015); Addizioni (2020). La sua produzione è storicizzata in diverse opere di carattere scientifico e didattico.