Presemi allor la mia scorta per mano,
e menommi al cespuglio che piangea
Inferno XIII, 130-131
Cred’ïo ch’ei credette ch’io credesse
Inferno XIII, 25
.
Il polso che deflagra e si fa ramo. La corda
all’impiccato fa da spalla. Il suo occhio
nascosto e la minuscola unghia a scavare
.
il nero del bosco. Numerosi piccoli verdetti
brulicano nell’inconscio. E le voci a convegno
in parte alberi e per altra parte umane. E credere
.
che sia il gioco del corpo col suo sangue
a dettare la sorte. Credere nella mente
il suo principio e l’ultimo tutto in un istante.
.
Marilena Cataldini